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lunedì 19 dicembre 2011

La terapia del vestito da sposa

E così ecco il post sui vestiti...fatto sta che qualche giorno fa ho accompagnato una mia amica che si sposerà il prossimo settembre in un negozio di abiti da sposa, dove poi ha trovato il suo abito. Era la prima volta che andavo in veste di "amica accompagnatrice", e mi chiedevo che effetto mi avrebbe fatto...La spedizione era capitanata dalla madre della futura sposa, seguivamo noi 3 amiche accompagnatrici, e infine, naturalmente, la protagonista. Non appena messo piede nel salone scintillante di specchi e cristalli mi sono ricordata del perchè adoro e sempre adorerò i matrimoni.... e mi sono dovuta trattenere dal non balzare davanti a tutte sgomitando e gridando :" Sono io che mi devo sposare!!!! Voglio provare questo questo e quel vestito!!"  Ho cercato di ricordare a me stessa che la mia amica E. era la protagonista quel giorno e che io avevo già avuto, ahimè, il mio momento di gloria. Così mi sono consolata arraffando una decina di confetti offerti in omaggio alle spose (e non alle amiche mangione) da una graziosa ciotolina di vetro, e le successive 2 ore sono stata ineccepibile: ho consigliato, suggerito, ammirato, ben consapevole che l'amica accompagnatrice non deve esprimere un vero parere, ma solo rafforzare quello della sposa, sia negativo che positivo, sui vestiti che mano mano indossa. Dentro di me però continuavo a tornare con la mente a quando dentro a quei veli fruscianti c'ero io, a quando mi rigiravo tra le mani il bouquet d'ordinanza fornitomi furbescamente dalla commessa, a quando rivedevo la mia immagine riflessa mille volte dalle pareti di specchi, e negli occhi delle amiche accompagnatrici commosse e adoranti. Come ho già raccontato qui, e come ben insegnano Monica e Rachel in una vecchissima puntata di Friends, penso veramente  che le prove degli abiti da sposa dovrebbero essere prescritte come terapia per la mancanza d'autostima a tutte: vecchie, giovani, grasse, magre...il problema è che più ne provi e più non smetteresti mai di provarli..diventa una droga. Io ero partita con l'idea di non comprare il vestito già fatto in un negozio, ma di farmelo cucire da una sarta mia amica. Sia per un discorso economico sia perchè mi piaceva l'idea di avere un vestito "solo mio", pensato da me e realizzato da una persona cara. Tutti propositi onorevoli, che sono però miseramente naufragati quando ho avuto la malaugurata idea di "andare a provarne qualcuno giusto per capire cosa mi sta bene...". Una volta iniziato, non ho più smesso, e ho girato 3 negozi finchè non ho trovato il MIO vestito, che a quel punto non ho potuto fare a meno di comprare. Ormai lo avevo trovato, era lui, e non costava nemmeno così tanto......Insomma, per farla breve l'argomento vestito è stato uno dei pochi su cui la Sposa Squattrinata non è riuscita ad essere rigida e inflessibile...e vi confesso che ho potuto concedermelo anche perchè mi è venuto in soccorso lo Sposo Squattrinato: dato per certo che lui ODIA qualsiasi tipo di vestito elegante, e che non avrebbe potuto sopportare l'idea di spendere troppo denaro in un abito che poi non avrebbe mai più tirato fuori dall'armadio in vita sua ("fino al mio funerale", parole sue) ha dichiarato, udite udite, che lo avrebbe noleggiato! Il costo del vestito a noleggio era esattamente di uno zero in meno rispetto a quello da acquistare....quindi i soldi risparmiati indovinate dove sono andati a finire?? Nel vestito della Sposa, ovvio!

2 commenti:

  1. Ciao! grazie di essere passata.
    Seguivo i tuoi post su "salvate la sposa" e non potevo fare a meno di aggiungerti agli amici :)
    Auguri di un buon anno nuovo!

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  2. Che bello! :) Allora grazie e Buon 2012anche a te!!! A presto!

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