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domenica 15 gennaio 2012

Le scarpe della Sposa

Eccomi qua con il primo post del 2012! Oggi ho deciso di parlarvi delle scarpe da sposa! Per me sono state una questione aperta fino a poche settimane prima del Grande Giorno, e anche se alla fine sono stata soddisfattissima del risultato, la ricerca è stata lunga e costellata di insuccessi. Partiamo dal presupposto che nonostante la Sposa Squattrinata lavori nel MagicoMondoDellaModa, non fa parte di quelle donne fortunate che affrontano la loro vita sui tacchi. Ho sempre invidiato quelle coraggiose che passano da un ufficio all'altro "ticchettando" sui loro trampoli ( vi ricordate le "tacchettine" ne "Il diavolo veste Prada"?), e che con la stessa grazia si destreggiano al supermercato e per la strada, senza mai sembrare minimamente affaticate o sofferenti.
 Io ci ho provato varie volte, ma i fallimenti ottenuti fin dai tempi dell'adolescenza mi hanno alla fine costretta a riconoscere la sconfitta. Non sono una donna da tacchi alti. Sulle mie scarpe da sposa avevo perciò le idee molto chiare: non avevo nessuna intenzione di procurarmi sofferenza e imbarazzo il giorno del mio matrimonio, per cui le mie scarpe avrebbero avuto un leggerissimo tacco (perchè "slancia"), ma sarebbero dovute essere comode e pratiche. Come tutte le  "quasi spose o già sposate malate di ricerca di immagini di matrimoni su internet" ben sanno, la rete è piena di foto di matrimoni in cui le spose d'oltreoceano alzano il vestito mostrando scarpe originalissime, a volte colorate, vintage e con tacchi di tutte le misure.
Già. Ma in Italia è diverso. La mia ricerca è iniziata presto, ma quasi subito mi sono resa conto del pasticcio in cui mi ero infilata. Primo, non cercate le scarpe nei negozi di vestiti da sposa, a meno che non vogliate spendere un terzo del vostro stipendio mensile. Secondo: in Italia le spose che non vogliono i tacchi alti sono vittime di un subdolo razzismo. I tacchi bassi sono ammessi dalle commesse dei negozi solo nel caso di sposa più alta dello sposo   ( e in quel caso lo sguardo di commiserazione è garantito), altrimenti verrete sottoposte a un sottile lavaggio del cervello sul fatto che non saprete muovervi elegantemente, che sarete goffe, che il vestito lungo "vuole" il tacco alto. Terzo: quei pochi esemplari di scarpe da sposa basse sono dotate di punta accuminata da strega (segno anche che sono rimanenze di qualche annata fa, ultimi anni '90, primi 2000). Dopo un certo numero di tentativi andati a vuoto ho avuto l'intuizione di cercare scarpe NON da sposa di colore chiaro, e qui mi sono rasserenata: ho infatti acquistato in saldo alla modica cifra di 39 euro un paio di scarpe  decoltè avorio, di pelle, col tacco di 5 cm, di forma grossa, quindi super comodo. Ero tutta fiera di me per aver risolto la questione, quando poi a casa mi sono resa conto del terribile dettaglio che mi era sfuggito: il tacco era..di legno!!!!!!!!!! Panico e frustrazione!!! Dopo qualche settimana in cui ho assillato tutte le mie parenti, amiche e colleghe sul dubbio amletico che mi affliggeva (se cioè le scarpe col tacco di legno erano accettabili come scarpe da sposa) mi sono rassegnata: no, non lo erano. Come se non bastasse, camminandoci per casa (come tutti consigliano di fare) mi sono resa conto che tanto comode non erano, anzi, che mi facevano proprio male! E così la ricerca è tristemente ricominciata, mentre il fatidico giorno si avvicinava inesorabile e gli incubi in cui mi presentavo all'altare scalza hanno cominciato ad animare le mie notti. Finchè.......non mi è venuta in aiuto, in modo del tutto inaspettato, la Rete. Navigando su un forum ho scoperto per caso che poco distante dalla zona dove lavoro si trovava una ditta che produceva scarpe su misura. Con pochissima speranza (ero sicura che le scarpe su misura costassero un patrimonio) mi ci sono avventurata, aspettandomi il solito ambiente luccicoso e scintillante. E invece ecco che mi ritrovo in un capannone vecchiotto, polveroso e malandato. All'ingresso niente accoglienza con sorriso smagliante dalla commessa d'ordinanza, ma sono stata un bel pò a gironzolare tra gli scaffali e i macchinari prima che una ragazza mi venisse incontro pulendosi le mani sporche di grasso. Mi sono sentita finalmente a casa: ha preso le misure dei miei piedi (si, tutti e due!) , abbiamo scelto il modello, il tacco e la pelle,e mi ha dato appuntamento alla settimana dopo per la prova. In 15 giorni ho avuto le mie scarpe da sposa per la cifra ragionevole di 90 euro: comodissime, un pò retrò, e modellate su misura per me. La ragazza, che poi ho scoperto essere l'unica lavorante insieme a suo padre, mi ha confidato di essere l'ultima speranza per tante spose, che dopo aver acquistato a peso d'oro delle scomodissime scarpe dal tacco 12 si rendono conto di non potercela proprio fare, e corrono ai ripari. Ah già..e le scarpe col tacco di legno? Giacciono nella scatola, le tengo per ricordo, almeno finchè non trovo qualcuno a cui regalarle!
Queste sono le scarpette della Sposa Squattrinata...perchè nonostante fossero comodissime, a fine giornata sono state comunque abbandonate in un angolo, e la Sposa ha rigorosamente ballato a piedi scalzi!


4 commenti:

  1. è vero le scarpe da sposa spesso diventano un problema, ma alla fine l'importante è sapere cosa si vuole e cose è più gusto per sè! hai fatto bene a non cedere ai lavaggi del cervello!e poi mi piace molto il risultato! :)

    un abbraccio!

    ale*cupcaketales

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  2. Giulia! Il dilemma delle scarpe è stato il clou dell'organizzazione...insieme al dubbio amletico "piantine si, piantine no"!!!!
    Un bacione, Simo

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    1. Hai ragione Simona, devo fare un post sull'Incubo PIANTINE!!!

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  3. Io ho lo stesso problema, ma per il colore.... Per l'abito è stato facile, primo negozio e subito acquistato.... Ma le scarpe non le trovo, nemmeno in rete.... Ma sarà così difficile trovare un paio di scarpe tacco dodici color blu tiffan????

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